Pool antimafia
Classe 4BL A.S.2021/2022 Duclos, Semino, Virga, Nicolucci, Lo monaco.
"...Siamo in presenza di una immane ricchezza criminale che è rivolta soprattutto contro i giovani, contro la vita, la coscienza, la salute dei giovani...." Con queste parole l'ex procuratore capo Rocco Chinnici sottolineava la sua volontà di combattere la mafia in ogni sua forma e con ogni mezzo possibile. Sarà quest'ambizione, questo senso del dovere ,che portarono alla nascita , forse , di una tra le più significative organizzazioni anticrimine nella storia del nostro paese . Organizzazione che, di fatto, andò a smuovere un'intera nazione contro il fenomeno mafioso fino a quel momento sottovalutato o comunque soffocato da quella politica marcia che ha sempre caratterizzato l' Italia. Gli uomini che presero parte a questo progetto di risanamento dimostrarono nuovamente al Mondo che alcuni italiani amano veramente la loro terra e che sarebbero disposti a morire pur di garantirne la tranquillità e l' equilibrio.
1925-01-19 06:34:17
Chinnici
Nasce nei pressi della città di Palermo, più precisamente a Misilmeri. Frequenta il liceo Umberto I di Palermo e si laurea nella facoltà di giurisprudenza.
1939-05-18 06:34:17
Falcone
Giovanni Salvatore Augusto Falcone nasce a Palermo in una famiglia benestante. Il padre Arturo era direttore del laboratorio chimico di igiene della città mentre la madre, Luisa Bentivegna, era figlia di un noto ginecologo. Lui crebbe nel quartiere Kalsa, dove vivevano anche i mafiosi Tommaso Buscetta e Tommaso Spadaro (con cui si dice abbia giocato una partita di ping-pong in parrocchia da bambino) . Proprio a lui , una volta cresciuto , in veste di magistrato darà la caccia e assicurerà alla giustizia.
1940-01-19 00:00:00
Borsellino
Paolo Borsellino nasce a Palermo nel quartiere popolare della Kalsa. Durante una delle tante partite di calcio nel quartiere conobbe Giovanni Falcone che era poco più grande di lui e ,con il quale , riuscì ad instaurare un’amicizia che non si incrinò mai. Era il secondo figlio di una famiglia composta in totale dalla sorella maggiore Adele, dal fratello minore Salvatore e dalla più piccola Rita.
1953-01-19 06:34:17
Chinnici
Diventa un magistrato al tribunale di Trapani.
1958-09-11 00:00:00
Borsellino
Si iscrive all’università degli studi di Palermo presso la facoltà di giurisprudenza.Finì erroneamente in tribunale dopo una rissa tra studenti di destra e di sinistra e , davanti al giudice Cesare Terranova, Borsellino dichiarò di essere estraneo all’accaduto ed il giudice lo prosciolse.
1961-01-19 00:00:00
Falcone
Si laurea con 110 e lode alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Palermo. La tesi fu in istruzione probatoria in diritto amministrativo, con il professor Pietro Virga
1962-06-27 00:00:00
Borsellino
Si laurea con 110 e lode grazie ad una tesi su “il fine dell’azione delittuosa” con il professore Giovanni Musotto come relatore, pochi giorni dopo suo padre morì di malattia.Borsellino,di conseguenza , si impegnò con l’ordine dei farmacisti a finchè la farmacia del padre continuasse a funzionare fino all’ottenimento della laurea in farmacia della sorella Rita. Proprio per questo Borsellino venne esonerato dalla leva militare obbligatoria essendo diventato l’unica fonte di reddito della famiglia.
1964-01-19 00:00:00
Falcone
Vince il concorso per entrare nella magistratura italiana. Nello stesso anno sposa Rita Bonnici una maestra elementare.
1965-06-27 00:00:00
Borsellino
Borsellino viene assegnato alla sezione civile del tribunale di Enna.
1967-12-23 00:00:00
Borsellino
Diviene pretore a Mazzara del Vallo.
1968-12-23 00:00:00
Borsellino
Si sposa con Agnese Piraino Leto figlia dell’allora magistrato Angelo Piraino Leto, dalla moglie ebbe tre figli, Lucia, Manfredi e Fiammetta. 1963- Paolo partecipa ad un concorso per entrare nella magistratura italiana, si classificò 25° su 171 posti disponibili .
1969-12-23 00:00:00
Borsellino
Gli viene affidato il compito di pretore a Monreale dove lavorò insieme a Emanuele Basile.
1970-01-19 06:34:17
Chinnici
Viene assegnato al caso della “Strage di via Lazio” . Fu questo l'anno che portò Rocco a dedicarsi in modo molto più approfondito al tentativo di comprendere la struttura e l’organizzazione mafiose. Arriverà alla conclusione che vi erano molti legami tra la mafia siciliana e quella statunitense
1975-12-23 00:00:00
Borsellino
Viene trasferito all’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, dove stava già nascendo, comandato dallo stesso Rocco Chinnici , l'unione di magistrati che divenne famosa con il nome di pool antimafia. Il pool antimafia nacque per risolvere il problema del lavoro individuale dei giudici istruttori che lavoravano sui casi mafiosi. Nel caso in cui uno di loro fosse stato ucciso tutte le conoscenze che aveva sarebbero andate perse ma, se i giudici avessero collaborato, condividevidendo esperienze ed informazioni ecco che si sarebbe andati in contro non solo ad una visione più chiara dell’intera situazione mafiosa ma, anche , ad una conservazione delle informazioni stesse.
1977-12-31 19:14:02
Pool antimafia
Nasce il pool anti mafia. Le indagini del pool portarono all'istituzione di un processo a Palermo in cui vennero coinvolte 475 persone, circostanza che portò a definirlo, appunto, maxiprocesso.
1980-01-19 06:34:17
Chinnici
Durante il periodo estivo di quest’anno si susseguirono diversi omicidi da parte di Cosa Nostra, tra i quali quello del capitano dell'Arma dei carabinieri Massimiliano Basile e quello di un procuratore della Repubblica . Queste tristi morti portarono Chinnici, ormai molto attivo nella lotta contro la mafia, a creare un vero e proprio team per una migliore collaborazione e condivisione delle informazioni col fine di poter scoprire sempre più dettagli su Cosa Nostra. Fu una decisone molto rilevante che mise a repentaglio le vite di tutti i partecipanti e delle loro famiglie (motivo per cui erano tutti provvisti di una scorta di accompagnamento che li seguiva costantemente). Nonostante questo tutti continuarono a proseguire le loro indagini sapendo di star facendo la cosa giusta. Nel periodo successivo anche i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si unirono al neonato gruppo di Chinnici.
1982-01-19 06:34:17
Chinnici
Scrive il “Rapporto dei 162” che illustrava i responsabili coinvolti e i loro schieramenti durante la seconda guerra di mafia (guerra dove il clan dei Corleonesi di Riina prevalse). Ciò risultò un importante tassello per comprendere meglio il sistema mafioso palermitano.
1983-07-29 06:34:17
Chinnici
Viene assassinato davanti alla sua abitazione nella sua automobile precedentemente imbottita di esplosivo; l’esplosione coinvolse altre tre vittime tra cui il portinerie Stefano Li Sacchi del palazzo dove Rocco abitava. L'unico che a sopravvivere fu il conducente Giovanni Paparcuri che riportò molte ferite essendo comunque stato esposto all’esplosione. L’omicidio venne attribuito ad Antonino Madonna scopertosi nascosto in una zona limitrofa al luogo della deflagrazione.
1985-02-10 00:00:00
Maxi processo
Inizio del maxi processo
1985-12-23 00:00:00
Falcone e Borsellino
Vengono trasferiti nella foresteria del carcere dell’Asinara per consentire la trascrizione dell’ordinanza-sentenza che avrebbe rinviato a giudizio 475 indagati scovati dalle indagini del pool.
1987-12-16 00:00:00
Maxi processo
Il maxi processo si concluse con 342 condanne tra cui 19 ergastoli.
1990-12-31 19:14:02
Falcone
L'allora ministro della Giustizia, Claudio Martelli , nomina Giovanni Falcone direttore degli Affari Penali del Ministero. Tale incarico non sarà ben visto né da parte della Magistratura né da alcuni partiti, tra cui il Pci.
1991-12-16 00:00:00
Borsellino
Cosa nostra aveva già iniziato ad abbozzare dei progetti per l’uccisione di Borsellino ed a rivelarlo fu il collaboratore di giustizia Vincenzo Calcara che affermava che il suo capo Antonino Vaccarino gli avesse detto di tenersi pronto per l’omicidio.Per farlo sarebbe stato utilizzato o un fucile di precisione o un’autobomba. Le affermazioni di Calcara furono poi smentite dai collaboratori di giustizia Giovanni Brusca e Antonio Patti.L’attentato a Borsellino in realtà sarebbe stato affidato a Vito Mazzara ma non venne mai portato a termine per via dell’opposizione dei capi mafiosi di Marsala (Vincenzo D'Amico e Francesco Craparotta) che vennero poi uccisi su ordine di Totò Riina proprio per le loro idee contrastanti.
1992-05-21 00:00:00
Borsellino
Due giorni prima della strage di Capaci e poco più di due mesi prima dall’essere ucciso,Paolo Borsellino rilasciò la sua penultima intervista ai giornalisti di Canal+, Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi. In quest’intervista Paolo Borsellino parlò di come a partire dagli anni settanta la mafia diventò un’impresa e, ancora, dei rapporti tra Cosa Nostra e gli ambienti industriali del nord d’Italia. Gli ultimi 57 giorni prima dell’attentato di via d’Amelio furono i più duri per Borsellino che comunque ,anche se profondamente segnato dalla morte dell’amico e collaboratore Falcone ,continuò a lavorare intensamente anche se ostacolato dal capo della procura palermitana Pietro Giammanco.
1992-05-23 19:14:02
Falcone
Come sempre nei fine settimana, Falcone stava tornando a casa da Roma con la moglie accompagnato dalla scorta. Un corteo blindato formato da tre auto imbocca l'A29 verso Palermo. Nella macchina di guida e in quella in coda c'è la scorta, in mezzo si trovava il mezzo di Falcone con la seconda moglie Francesca Morvillo. Il mafioso Gioacchino La Barbera segue con la sua macchina il corteo. Si tiene in contatto con Giovanni Brusca, sarà lui che alle 17,58 azionerà il detonatore che farà esplodere 1000 kg di tritolo collocati sotto l'autostrada. Moriranno tutti i componenti della prima auto e quelli della seconda. Falcone e Morvillo saranno dichiarati deceduti poche ore dopo l'attentato. I passeggeri della terza auto, oltre a quelli di altre macchine che si trovavano in quel tratto, si salvano miracolosamente. Nel luogo della morte verrà eretto in seguito un monumento
1992-06-25 00:00:00
Borsellino
Tiene il suo ultimo discorso nell’atrio della biblioteca di Casa Professa, discorso dove parlò del suo amico Giovanni Falcone e del perché non è fuggito anche se sapeva che sarebbe stato ucciso, il discorso venne interrotto due volte da lunghi applausi.
1992-07-19 00:48:00
Borsellino
Dopo aver pranzato con la sua famiglia, Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via d’Amelio dove vivevano la madre e la sorella Rita. Alle 16:58 una Fiat 126 piena di tritolo parcheggiata sotto l’abitazione esplose al passaggio di Borsellino uccidendo lui e la sua scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traiana) . L’unico sopravvissuto fu Antonino Vullo che non fu colpito dall’esplosione perché stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta. I funerali si svolsero in forma privata, i familiari rifiutarono il funerale politico e la moglie accusò il governo di non essere riuscito a proteggere il marito, vi parteciparono all’incirca 10 000 persone.