Lo stato di emergenza rifiuti in Campania ha avuto inizio ufficialmente nell’anno 1994, con la dichiarazione dello stato di emergenza e la nomina del primo Commissario di Governo con poteri straordinari (DPCM dell'11 febbraio 1994, Gazzetta Ufficiale n. 35 del 12 febbraio 1994). Il decreto fu emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri in carica, On. Carlo Azeglio Ciampi. La necessità del provvedimento scaturisce dal grave stato di emergenza ambientale che si era determinato a seguito della saturazione di alcune discariche campane.
Avviene un cambio nella gestione commissariale, il Governo presieduto dall’On. Dini affida al Prefetto la gestione del servizio di raccolta, mentre delega il Presidente della Regione a predisporre un Piano Regionale Rifiuti e risolvere con interventi urgenti lo smaltimento degli stessi.
La società che si era aggiudicata la gara dichiarò tempi di consegna degli impianti piuttosto brevi. Il contratto non venne però eseguito nei termini previsti da FIBE, che non riuscì a consegnare, allo scadere del 31 dicembre 2000 (scadenza consegna dei lavori), l'impianto di termovalorizzazione da esso stesso localizzato ad Acerra. Per tali motivi si è continuato per anni a produrre ecoballe (simil CDR) che in assenza in quel periodo di un termovalorizzatore attivo ed efficiente, determinarono l’accumulo di circa sette milioni di tonnellate complessive di rifiuti stoccati in diversi luoghi della Regione Campania.
Nel 2001, a seguito dell’impossibilità di realizzare appieno il Piano Regionale, sia a causa delle inadempienze contrattuali da parte della FIBE che per il mancato decollo della raccolta differenziata, nonostante le migliaia di assunzioni fatte dai Consorzi di Bacino per attivare la stessa, si abbatte sulla Campania una nuova pesante crisi.
Si stabiliscono con esso un ciclo integrato di rfiuti. l’attivazione del termovalorizzatore di Acerra e la costruzione di tre nuovi inceneritori. ll decreto inoltre dispone affinchè una Commissione di esperti valuti la funzionalità e lo stato di manutenzione degli impianti di trattamento dei rifiuti di Caivano (NA), Tufino (NA), Giugliano (NA), Santa Maria Capua Vetere (CE), Avellino - località Pianodardine, Battipaglia (SA) e Casalduni (BN) per poterli eventualmente convertire in impianti per il compostaggio di qualità e per le attività connesse alla raccolta differenziata ed al recupero, nonchè per la produzione di combustibile da rifiuti di qualità.
A pochi mesi dall’emanazione del decreto legge del 21 maggio 2008, vengono registrati i primi risultati che segnalano la fine dell’emergenza (dovuta alla mancata raccolta dei rifiuti urbani in Campania) che viene dichiarata sostanzialmente nel momento in cui, in tutti i comuni interessati dalla catastrofe ambientale, vengono rimosse le giacenze incontrollate di rifiuti per le strade ad opera dell’esercito e delle società incaricate, mentre in parallelo vengono attivate le prime discariche presidiate dall’esercito.
Parte ufficialmente la Raccolta Differenziata nel comune di Battipaglia, con il seguente bollettino per i cittadini. "La raccolta differenziata già oggi può essere spinta ben oltre l'80%... e i benefici sono per tutti: nuovi posti di lavoro: per la raccolta porta a porta è necessario aumentare il numero di operatori ambiente: si risparmiano alberi, acqua e si evita l'emissione di CO2 casse comunali: riducendo la quota di rifuiti indifferenziati si riduce il costo per il loro smaltimento tasche dei cittadini: riduzione della TARSU... la tassa sui rifuti. Qui a Battipaglia l'Alba Nuova attua 2 tipi di raccolte: raccolta mista: la raccolta con i classici cassonetti di colore diverso per ciascuna frazione di rifuto porta a porta: la raccolta avviene direttamente presso il domicilio del cittadino
Giovanni Santomauro decreta la scissione di Alba Nuova in Alba Ecologia, per i servizi di igiene urbana, e Nuova srl per la manutenzione. Terminando anche l’incarico di Guido Ferrara Spina in Alba Nuova.
Parte il servizio porta a porta della raccolta differenziata: prevede di eliminare completamente tutti i cassonetti stradali presenti in città. Coinvogerà 10.000 utenze per un totale di 25.000 cittadini serviti.
A poco più di trenta giorni dall'inizio del servizio porta a porta si segnalano i primi successi. La quantità mensile di rifiuti indifferenziati è scesa sotto la soglia delle 1000 tonnellate, quindi in un solo mese la quantità è calata di oltre il 20%. In termine di risparmio, di oltre 40.000 euro in un solo mese.
Dopo l'avvio del servizio porta a porta, si era percepito un veloce rialzo di percentuale di cittadini che facevano la Raccolta Differenziata. Ma il vero "boom" avviene nel 2013, facendo rientrare Battipaglia tra i Comuni - Ricicloni, con un'incidenza del 73%.
Non ci ferma nessuno! Battipaglia supera ancora il 65% di Raccolta Differenziata per il secondo anno di fila.
Battipaglia si inserisce anche quest'anno sul podio dei comuni che riciclano di più con una popolazione tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, calando di un posto rispetto all'anno precedente.
Battipaglia si conferma per il quarto anno di fila come una delle città che differenzia di più, ricevendo da Legambiente l'ennesimo attestato di merito per aver superato il 65% di Raccolta Differenziata.
Crolla la percentuale di raccolta differenziata. Dopo i fasti del 2013, quando la città aveva raggiunto il 70% di differenziata, dopo il 2014 ha subito un brusco crollo. Supera di poco il 60%, e le tariffe continuano a rimanere alte, nel malcontento generale dei cittadini.
Avviato il rilancio della società Alba S.r.l., con esso novità anche per quanto riguarda il sistema di Raccolta Differenziata. Si prepara un piano che riduca l'impatto ambientale, con l'avvio di un progetto che consiste nell'utilizzare un sistema di schede magnetiche consegnate ad ogni utente.
Una rivoluzione gestita in collaborazione con il Consorzio Tetra Pak, Alba Srl e Nappi Sud. Fino a questo momento non era possibile gettare il Tetra Pak se non insieme al cartone. Il Comune di Battipaglia si avvale dell'unica piattaforma Comieco (Nappi Sud) che ridurrà il conferimento del secco.
Città invasa dal puzzo nauseabondo. Non vi sono dubbi sulla zona di provenienza. Il focolaio dei miasmi è nel raggio della zona industriale, al centro del confine tra Eboli e Battipaglia. Sono circa 20mila abitanti ad essere stati sequestrati dalle molestie olfattive. Il sindaco del Comune di Battipaglia comunica – a mezzo stampa – di aver avuto incontri, di aver fatto sopralluoghi, di aver esposto la questione all’Arpac, alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico. Ma la puzza persiste e, dunque, non resta altra strada – secondo la sindaca di Battipaglia – di costituire un comitato e fare una protesta contro la lentezza della burocrazia. La prima cittadina deve dare incarico ad un esperto del settore ambientale, fare le dovute indagini, per ricercare le cause ed individuare i responsabili dell’olezzo nauseabondo (oggi molestie olfattive).
Accoglierà 35.000 tonnellate di frazione umida, ma in prima linea il sindaco Cecilia Francese scende in campo per opporsi alla decisione tenuta dalla Commissione Ambientale della Regione Campania.
Battipaglia, nonostante gli alti e i bassi, si inserisce al quarto posto tra i comuni ricicloni con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti.
Sono scesi in migliaia, per le strade di Battipaglia, per dire "NO" al sito di compostaggio. Mai come negli ultimi due anni si registrano casi record di malattie neoplastiche; per non parlare del maleodore costante respirato nelle afose nottate estive. "Basta genitori costretti a piangere i propri figli!".
Il Cilento, patria della dieta Mediterranea, è diventata culla di un numero preoccupante di persone che continuano ad ammalarsi, e muore per malattie oncologiche. I dati aggiornati al 31/12/2017 registrano un'incidenza del 0,70% (7 persone su 1000 si ammalano ogni anno). La radice del problema sembra essere legato ai presunti affari sporchi dello smaltimento illegale dei rifiuti nei terreni agricoli.
E' ancora emergenza rifiuti a Battipaglia, dove dai primi al 10 di Maggio non si raccoglieranno rifiuti della frazione multimateriale. Lo "stop" è dovuto dall'agitazione sindacale degli addetti allo STIR: ma i cittadini non ci stanno. In città si vedono già i primi cumuli di rifiuti.
Il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti di Alba rappresenta solo l’ultimo episodio di un rapporto che si era profondamente lacerato e che ha creato non pochi problemi: questo ha portato, con il rinnovo del contrattuale annuale, al cambiamento di amministratore delegato della società di smaltimento rifiuti.
Già da settimane l'intero comparto era in forte sofferenza. Lo STIR di Battipaglia, dove tutti i 158 comuni del salernitano conferiscono il secco indifferenziato, da mesi lavora a mezzo servizio. Inoltre è il secondo caso di rogo in due settimane: lo aveva preceduto Nappi Sud.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, nell’ambito delle attività di monitoraggio e controllo sul rispetto della normativa ambientale,hanno sottoposto a sequestro preventivo un’area, sita in località Spineta, adibita allo stoccaggio illecito di rifiuti speciali.
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