La scuola Primaria Leone Fontana è situata nel quartiere Vanchiglia a Torino. È una scuola fortemente radicata nel territorio: molti dei nostri allievi hanno genitori, nonni e bisnonni che l’avevano frequentata. Gli incontri con questi testimoni, intervistati dagli alunni, ci hanno indotto ad avvicinarci all’archivio storico. Volevamo trovare tracce della loro presenza a scuola, trovare documenti che rafforzassero i loro racconti.;xNLx;Abbiamo così scoperto la ricchezza dell’archivio; lì sono conservate testimonianze di avvenimenti piccoli e grandi. Aprendo i vecchi faldoni e i registri abbiamo incontrato i molti interpreti che si sono succeduti nel tempo nella nostra scuola: alunni, maestri, personale di segreteria, bidelli, genitori, direttori scolastici, ispettori, ministri… Abbiamo trovato storie e esperienze personali, passioni didattiche, professionalità. Sullo sfondo si intravede la grande storia con i mutamenti politici, i trapassi di regimi, le trasformazioni sociali e culturali che hanno attraversato il Novecento.
Nell’elenco degli edifici scolastici del Municipio del 1891 si legge: “[…] edifizio per la scuola elementare Vanchiglia. Si cominciò la costruzione nella primavera dello scorso anno; sarà presto ultimato e verrà aperto nel nuovo anno scolastico (21 classi)”. L’edificio fu costruito su progetto dell’ingegnere Carlo Velasco. (Immagine: Archivio Storico Città di Torino, ASCT)
La scuola accoglie i primi allievi anche se funzionerà a pieno regime solo l’anno successivo. I suoi locali ospitano classi femminili, maschili, diurne, serali, festive che prima erano dislocate in vari locali del borgo.
La popolazione scolastica aumenta, sono necessarie nuove aule. L’edificio viene sopraelevato nel lato di Via Balbo e sopra la palestra vengono ricavate due nuove aule.
Leone Fontana nacque a Torino il 31 gennaio 1836, mori il 9 febbraio 1905. Fu un appassionato di studi storici e collezionista di arte sacra. Ebbe molti incarichi, in particolare era Deputato alla vigilanza della scuola Vanchiglia. Nel 1900 fu nominato Senatore del regno, con questa carica continuò ad occuparsi delle scuole di Torino. Era un appassionato collezionista di quadri di pittori piemontesi in particolare di Defendente Ferrari. I familiari donarono la sua collezione di quadri di pittura sacra al Museo Civico di Torino ospitato a Palazzo Madama.
In seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, l'Impero austro-ungarico dichiara guerra al Regno di Serbia. Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914. La guerra vide schierate le maggiori potenze mondiali, e le rispettive colonie, in due blocchi contrapposti: da una parte gli Imperi centrali (Germania, Impero austro-ungarico, Impero ottomano) e (dal 1915) la Bulgaria e dall'altra gli Alleati rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito, Impero russo e (dal 1915) Italia. Oltre 70 milioni di uomini furono mobilitati in tutto il mondo (60 milioni solo in Europa) di cui oltre 9 milioni caddero sui campi di battaglia.
Durante la guerra molti edifici scolastici cambiarono il loro utilizzo come è testimoniato dalle tabelle sugli edifici scolastici ricavate dalla «Prefazione al fondo profughi» redatta da Daniela Obertino e Omar Josè Nunez sulla base dei documenti dell’Archivio storico della città di Torino. Nella foto un gruppo di profughi bisiachi a Torino. La foto è depositata presso la fototeca del CCM (Consorzio culturale del monfalconese). In approfondimento, l'introduzione al Fondo Profughi (contattare l'Archivio Storico Fontana per la password d'accesso)
Il 24 maggio l'Italia entra in guerra. L’obiettivo dichiarato era liberare le zone irredente al confine orientale e in particolare Trento e Trieste per completare l’unità d’Italia.
Nel periodo dal 1 luglio 1915 al 19 maggio 1916 vennero accolte nel rifugio Fontana 782 profughi. Il primo gruppo proveniva dalle zone intorno a Monfalcone. Il secondo gruppo arrivò il 5 luglio ed era composto da un centinaio di maschi, provenivano dal Friuli e dal Trentino, arrivarono da Novara dove erano stati internati. I profughi del terzo gruppo, di origine friulana, cominciarono ad arrivare dal 27 luglio, provenivano da quasi tutte le regioni italiane, erano le famiglie che si ricongiungevano dopo essere state divise nel momento dell’espulsione dai luoghi d’origine. Nelle foto la famiglia Ghergolet ospitata alla Fontana, il padre soldato austriaco morì durante la profuganza della famiglia, Antonio Lorenzut anche lui ospitato con la famiglia nel rifugio. Grazie al suo diario abbiamo recuperato molte notizie sui profughi. (fototeca CCM e "Sgranando Ricordi" di Antonio Lorenzut").
I soldati italiani sconfiggono a Vittorio Veneto i soldati austriaci, con questa battaglia si conclude la Grande Guerra (immagine tratta da Libro di lettura per la II classe, Quartiere Corridoni, La Libreria dello Stato, Roma 1941, XIX Biblioteca ASF)